LIMONI DEL GARDA

Per secoli, Limone sul Garda è stato un paese di confine, tra i territori di Brescia e Trento. Non c’era la strada e si raggiungeva solo dal lago o dai monti.
Alcuni ritengono infatti che il nome derivi dal latino “limen”, confine; altri da “lima”, fiume; quasi certamente l’origine è celtica: “limo”, olmo…
I limoni non c’entrano niente, anche se in realtà c’entrano moltissimo!
Sono arrivati sul Garda nel Medio Evo (portati dai frati) e dal ‘600 sono diventati una vera industria agricola, miracolo di ingegno e volontà. Queste limonaie sono le coltivazioni di agrumi più a Nord del mondo!

Ecco, qui mi sento come a casa!

Questo paesaggio fa da sfondo alla storia di Franco, un agricoltore che ha iniziato da bambino a lavorare nella limonaia. Seguiva il nonno e ne conosce ogni segreto.
Le limonaie del Garda sono costituite da imponenti terrazzamenti di muri in pietra, riempiti con terra di riporto dell’altra sponda del lago.
Ogni livello si chiama “cola” ed è percorso da un ingegnoso sistema di irrigazione e raccolta dell’acqua.
Le “cole” sono collegate da scale in pietra e percorse dai pali che sostengono le coperture invernali di assi e vetri.
Sembrano i giardini di una cattedrale, rivolti a Sud-Est verso la luce del sole. La roccia chiude le spalle, protegge dal vento e regola la temperatura.
L’acqua è il cuore del sistema di coltivazione. Ogni pianta viene curata come fosse l’unica. Un bene prezioso da nutrire goccia a goccia, con paziente sensibilità.
La produzione era imponente e serviva tutti i mercati del Nord Europa fino alla corte di San Pietroburgo!
Oggi non è più così. L’economia è cambiata e le limonaie del Garda sono musei a cielo aperto. Questa è la Limonaia del Castel, di proprietà del Comune che l’ha perfettamente restaurata: un monumento del saper fare e della sapienza ambientale.
Questa è dell’Italia della qualità!

Bene, ora è tempo di andare.
Ci aspettano altri paesi e altri paesaggi.

Venite in Lombardia, a Limone sul Garda; ma non come turisti – mi raccomando – come ospiti!