Eleganza sobria, modi delicati, gesti misurati e al tempo stesso una travolgente esuberanza creativa che traspare da uno sguardo vivo e intenso: questa è Rosalba De Wan, la signora italiana dei bijoux.
Cinquant’anni fa, la suocera Erika De Wan, in collaborazione con la talentuosa Vittoria Scala che ancora oggi collabora con l’azienda, fu tra le prime a lanciare in Italia i bijoux, anticipando un gusto che negli Stati Uniti era invece già consolidato.
Rosalba De Wan ha raccolto quell’eredità e da oltre vent’anni crea le collezioni di bijoux dell’azienda di famiglia: un impegno artistico e professionale di grande responsabilità, che riesce ad affrontare con lievità, rinnovandosi di collezione in collezione, anticipando di anno in anno le tendenze, i tempi e le mode, proponendo bijoux sempre nuovi, di grande fascino, capaci di appassionare donne di ogni età e condizione sociale.
Come ogni oggetto artistico, un bijoux nasce da un’intuizione, un’idea, un’immagine, a volte una semplice parola.
Il processo di creazione è un viaggio verso l’ignoto, la cui meta finale rimane in ombra sino alla fine. Un percorso che spinge ad accogliere nuovi stimoli e che si alimenta di letture, di arte, di viaggi, sempre alla ricerca di nuove strade da percorrere.
Dalla prefazione di Enrico De Wan
Nonno Giuanin era proprio contento delle pinze che avevo inventato per raccogliere le castagne evitando così di bucarci le dita con i ricci.
Chiamò i suoi amici pensionati della cooperativa di Ceres; tutti osservarono le pinze e mi elogiarono con le loro vocione roche, poi tornarono a giocare alle bocce. Ma da allora, quando avevano finito le sigarette, mandavano me a prenderle dal tabaccaio in piazza e non soltanto Tunin d’le Quaie, che di anni ne aveva otto. Questo fatto così lontano, è per me tutt’ora vivo e concreto: mi pare ancora di sentire l’odore del muschio sul quale raccoglievo le castagne e del fumo acre e forte delle sigarette degli amici di mio nonno.
La vita mi ha portato a frequentare altri luoghi, ad apprezzare altri profumi: quelli delicati e vaporosi delle eleganti signore dello Yacht Club di Monte Carlo e del foyer della Scala di Milano, gli intimi arcovoli dell’Arena di Verona e la scintillante hall del Teatro Regio di Torino, ma non mi farà mai dimenticare le persone e i profumi della mia infanzia felice e semplice.