PAESI, PAESAGGI

(Prefazione di Antonio Ricci)

Questo libro è l’Evangelo di Davide. La Buona Novella del Rampello Pellegrino. La prova evidente che da presbitero è ormai assunto a santo. Contornato da apostoli testimonianti, appare agli uomini e donne di buona volontà e fede che animano con i loro sacrifici i territori vocati, eletti a soste del viaggio eucaristico. Transustanziazione o consustanziazione?
Il sacro testo dispone di un ricco apparato iconografico, dove il Santo residente appare trasfigurato, invaso da una luce eterna di beatitudine che contagia gli astanti.
L’attributo è sempre la sedia gestatoria della quale, come una croce, alla fine si deve fare simbolicamente carico per celebrare le stazioni future della Via Crucis. Sedia volutamente dura, a significare che per la Salvezza è necessario il rifiuto di qualunque molle tentazione di poltrone o sofà, opere di farisaici artigiani della qualità.
Sfogliamo in pace.

***

Iniziamo il viaggio nell’Italia della qualità con un salto indietro nel tempo.
Destinazione: Puglia. Il paese è Ostuni, il paesaggio l’Alto Salento.

Ci aspetta Corrado, olivicoltore custode di piante che hanno oltre duemila anni. Sono gli stessi olivi della cultivar Ogliarola Salentina che erano stati piantati dai Messapi, otto secoli prima di Cristo. Monumenti della natura che hanno visto tutto. Vedranno anche noi.
Nella storica masseria di famiglia, Corrado possiede circa mille olivi secolari, di cui ottocento certificati dalla Regione Puglia.
Si tratta del più antico paesaggio agrario arboreo del mondo. Un patrimonio da custodire gelosamente e valorizzare.

Il tronco dell’olivo si rigenera nel corso del tempo e la superficie diventa rugosa. Le costole sembrano solchi scolpiti dalla natura e sono i fasci vitali della pianta.
Le foglie invece sono sempre giovani, hanno una vita media di tre anni.
Il “Grande Vecchio” è l’olivo simbolo della masseria. Una pianta di oltre tremila anni, con il fusto che corre parallelo al terreno, ritorto tre volte su sé stesso.
Anche la forma sembra quella di una magica macchina del tempo.
Gli olivi di Corrado non parlano, ma hanno moltissimo da raccontare.
Si può camminare per ore tra questi olivi monumentali, ascoltando le loro parole mute. Bisogna avvicinarsi con calma, scegliere una pianta e dilatare il tempo per osservarla con attenzione.
La si può toccare, accarezzare, anche abbracciare. Si possono esplorare le cavità del tronco, seguire le trame della corteccia e i nodi delle radici alla ricerca di forme plastiche. Sculture modellate dalla natura.

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